Antartide: la rompighiaccio Laura Bassi inizia missione scientifica
La nave rompighiaccio italiana Laura Bassi ha lasciato nei giorni scorsi il porto di Lyttelton in Nuova Zelanda, facendo rotta verso l’Antartide, per le attività della 41a spedizione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide.
La nave, di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, è partita dall’Italia a inizio ottobre e dopo circa 48 giorni di navigazione ha raggiunto la Nuova Zelanda, passando per il Canale di Panama e attraversando tutto l’Oceano Pacifico.
La Laura Bassi si unirà al limite del ghiaccio alla nave coreana RV Araon per viaggiare in convoglio verso sud e raggiungere insieme la base costiera Mario Zucchelli (MZS).
La rompighiaccio navigherà complessivamente 4 mesi nelle acque antartiche e sarà impegnata in 5 progetti di ricerca finanziati dal PNRA, oltre che in attività di supporto logistico , coinvolgendo 44 unità di personale tecnico e scientifico e 23 membri dell’equipaggio.
Nello specifico la missione si dividerà in due campagne di ricerca: la prima, di 25 giorni, sarà dedicata principalmente alle attività logistiche di supporto alla Base Zucchelli e al trasferimento nel continente Antartico delle carote di ghiaccio raccolte nell’ambito dell’iniziativa internazionale Ice Memory, guidata dalla Ice Memory Foundation; la seconda, che vedrà a bordo 30 persone impegnate in 5 progetti di ricerca, durerà 58 giorni e inizierà il 30 dicembre, dopo un cambio di personale a bordo effettuato al rientro in Nuova Zelanda. Il definitivo rientro in Nuova Zelanda è previsto per i primi giorni di marzo 2026, mentre quello in Italia è atteso nella seconda metà di aprile.
La 41a spedizione italiana in Antartide, finanziata dal Ministero dell’Università e Ricerca (MUR) nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), gestito dal Cnr per il coordinamento scientifico, dall’ENEA per la pianificazione e l’organizzazione logistica delle attività presso le basi antartiche, e dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS per la gestione tecnica e scientifica della rompighiaccio Laura Bassi.
È possibile seguire la rotta della nave Laura Bassi al seguente link: https://laurabassi.ogs.it/
A questo link è possibile accedere alla webcam montata sulla prua della nave:
https://laurabassi.ogs.it/lb_snapshot.html
I progetti a bordo
CSICLIC - Carbon and silica pelagic-benthic coupling processes in the Southern Ocean
Coordinatrice: Emanuela Frapiccini, Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Cnr (Cnr - IRBIM)
Il progetto intende studiare i processi che avvengono nei sedimenti marini subito dopo il loro deposito sul fondo dell’oceano. L’obiettivo principale è analizzare come l’anidride carbonica viene assorbita o rilasciata dai sedimenti marini e come il silicio viene incorporato in essi attraverso il fitoplancton.
DIONE - Dynamic behavIor Of the East ANtarctic Ice ShEet in the Sabrina Coast (East Antarctica)
Coordinatrice: Federica Donda, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS
L’obiettivo principale del progetto DIONE è quello di fornire una ricostruzione completa dell’evoluzione ambientale e climatica del margine continentale del Sabrina Coast a partire dal Pliocene, quando le concentrazioni atmosferiche di CO2 erano simili a quelle attuali (circa 420 ppm contro le circa 418 ppm attuali), le temperature erano di 2-3 °C più elevate e il livello del mare era di circa 20 m più alto di oggi.
IOPPIERS - Ice-Ocean Past and Present Interactions in the Eastern Ross Sea
Coordinatore: Michele Rebesco, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS
L’obiettivo principale del progetto è indagare le interazioni passate e presenti tra ghiaccio, oceano e sedimenti nell’area dell’Hillary Canyon (Mare di Ross Orientale) per far luce sulla sensibilità della calotta glaciale Antartica ai cambiamenti climatici previsti per i prossimi secoli attraverso un’indagine geofisica, geologica e oceanografica integrata.
MORsea - Marine Observatory in the Ross Sea
Coordinatori: Giorgio Budillon, Università degli studi di Napoli “Parthenope”, e Pasquale Castagno, Università degli Studi di Messina
Il progetto MORsea si svolge in continuità con progetti precedenti poiché si occupa della gestione della rete degli osservatori marini, una serie di strumentazioni oceanografiche che monitorano e forniscono dati sulle acque oceaniche, posizionati fin dal 1994 nel Mare di Ross.
MYSTERO - Multidisciplinary study of enigmatic mounds in the East Antarctica offshore
Coordinatore: Giorgio Castellan, Istituto di scienze marine del Cnr (Cnr-Ismar)
Ha come scopo l’indagine di rilievi sottomarini osservati durante precedenti spedizioni sul margine della piattaforma continentale del Mare di Ross, al largo di Capo Adare. L’origine di queste strutture, alte decine di metri, larghe centinaia, osservati a profondità tra 400 e 1200 metri, è attualmente sconosciuta ma importante da studiare. I rilievi sottomarini, infatti, influenzano la circolazione marina, ospitano comunità biologiche specifiche, possono convogliare gas e fluidi profondi dai sedimenti alla colonna d’acqua e preservare informazioni paleoceanografiche.
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La nave rompighiaccio Laura Bassi
La N/R Laura Bassi è oggi l’unica nave rompighiaccio italiana per la ricerca oceanografica in grado di operare in mari polari, sia in Antartide sia in Artico. È stata acquistata dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS nel 2019 grazie al finanziamento dell’allora Ministero dell’università e della ricerca – MUR e opera a supporto di tutta la comunità scientifica. L’obiettivo principale della nave Laura Bassi è il supporto scientifico e logistico alle missioni polari italiane e al contempo consentire la ricerca oceanografica e geofisica dei ricercatori dell’Ente e della comunità scientifica nazionale ed europea a livello globale e, in particolare, polare. È una rompighiaccio categoria A classe PC5 ed è stata concepita come una nave speciale combinando in maniera ottimale sia capacità cargo sia di ricerca scientifica. Ha una stazza di 4028 tonnellate, è lunga 80 metri e larga 17 metri, ha un sistema di posizionamento dinamico che le garantisce un’elevata manovrabilità e un’accuratezza di stazionamento in un prefissato punto dell’ordine di 1 metro. La struttura del fasciame, particolarmente robusta, le permette di operare in mari coperti da ghiaccio senza temere danni strutturali.
Maggiori info: https://www.ogs.it/it/nave-da-ricerca-laura-bassi
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