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Diplomazia scientifica e ambientale

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Le attività di diplomazia scientifica (Science Diplomacy) e diplomazia ambientale (Environmental Diplomacy) dell’OGS si focalizzano particolarmente nelle regioni geografiche mediterranea, centro-europea e balcanica, del Mar Nero, dell’America latina, in quelle polari e più recentemente in Centro Asia.

Area mediterranea

L’area mediterranea rappresenta un hot spot in relazione ai cambiamenti climatici, nonché una delle zone maggiormente vulnerabili del pianeta dal punto di vista della pericolosità geologica e dei rischi ambientali, misurabili in termini di perdita di beni e servizi ecosistemici. Inoltre, la posizione geografica dell’Italia è in grado di favorire e accelerare l’attivazione di scambi di carattere scientifico con i Paesi che si affacciano sulla sponda Sud del Mediterraneo.

L'OGS partecipa da decenni a grandi progetti internazionali sul Mar Mediterraneo, con ruoli riconosciuti di leadership scientifica, soprattutto nei campi della geologia/geofisica, dell’oceanografia sperimentale, della modellistica numerica, e della gestione di banche dati. 

Su delega del Ministero dell’Università e la Ricerca (MUR), OGS ospita il Segretariato Generale del Dialogo 5+5, il forum geopolitico del Mediterraneo occidentale per la Ricerca, Innovazione ed Alta Formazione. In tale ambito sono dunque organizzate importanti iniziative di alta formazione e circolazione dei talenti a supporto della creazione di nuove carriere nei settori marino e marittimo in linea con le priorità e politiche regionali dell’Unione Europea o ancora dell’Unione per il Mediterraneo per un’economia blu sostenibile. 

L’iniziativa di OGS per l’economia blu sostenibile nel Mar Mediterraneo e Mar Nero denominata “Blue Skills”  rappresenta infatti un tassello importante di una strategia generale che vuole sostenere lo sviluppo economico e la crescita, anche migliorando le collaborazioni tra l’Italia, gli altri Paesi del Mediterraneo e quelli dell’area del Mar Nero, nella convinzione che sia fondamentale investire nella formazione multidisciplinare dei futuri ricercatori, per favorire innovazione, crescita, competitività, rispetto e valorizzazione delle risorse naturali, e creare una rete di pacifica collaborazione grazie allo strumento della diplomazia scientifica.
 

Aree centro-europea e balcanica

La posizione geografica dell’OGS è sicuramente strategica per i rapporti con l’area balcanica, grazie alla presenza a Trieste di importanti realtà scientifiche internazionali e al ruolo geopolitico del Friuli-Venezia Giulia rispetto all’Europa Centro Orientale e le regioni dei Balcani. 

L’OGS ha sviluppato e consolidato da sempre una stretta collaborazione con le istituzioni di ricerca, università e organismi internazionali nell’area balcanica. Le aree di maggior cooperazione sono nel settore sismologico ed oceanografico/biologico, volte ad azioni di monitoraggio e protezione transfrontaliere. 

Utilizzando la significativa capacità del territorio di attrarre e trattenere i talenti dalla regione centro-europea e balcanica, l’OGS promuove la partecipazione dei ricercatori di questi Paesi a far parte di progetti europei di reciproco interesse mediante l’attuazione di iniziative di sviluppo delle capacità, attraverso corsi di formazione mirati e attività di mobilità, in accordo con l’Iniziativa Centro Europea (Central European Initiative CEI).

Area del Mar Nero

L’area geografica del Mar Nero rientra tra le zone in cui l’Istituto ha tradizionalmente svolto attività di ricerca scientifica e istituzionale in entrambe le aree tematiche di sua competenza: geofisica e oceanografia. OGS fa infatti parte di EMODnet Chemistry che opera anche in quest’area e si occupa principalmente di fornire accesso ai dati ai soggetti competenti della valutazione dello stato di salute degli ecosistemi marini, oltre che alla comunità scientifica internazionale.

Di particolare importanza in questo ambito sono la pianificazione della messa a mare della strumentazione e la raccolta, l’archiviazione e la distribuzione dei dati in tempo reale, in collaborazione anche con altri enti scientifici europei. La valutazione dello stato dei mari, di competenza dei diversi Ministeri dell’Ambiente, è fondamentale poiché dallo stato di salute dell’ambiente dipendono le azioni e le politiche di riduzione degli impatti, come per esempio la riduzione o la tassazione dell’uso dei sacchetti di plastica, o l’aumento dei sistemi di depurazione.

Grazie a questo tipo di iniziative, gli enti coinvolti portano avanti un’azione di diplomazia scientifica e ambientale favorendo la cooperazione tra paesi UE e non-UE, per la salvaguardia dell’ambiente marino e la gestione armonizzata e condivisa dei dati marini.

I Paesi dell’area del Mar Nero sono coinvolti nelle attività dell’iniziativa Blue Skills incentrata principalmente nel Mediterraneo.
 

Area dell’America Latina

Per quanto riguarda i Paesi dell’America latina, l’OGS ha stabilito solide collaborazioni internazionali sostenute dal Governo italiano nel settore della ricerca scientifica e tecnologica, e contribuisce allo sviluppo della conoscenza per la governance dell’ambiente, delle risorse energetiche e della sicurezza rispetto ai cambiamenti climatici e alle catastrofi naturali.

L’OGS continua nel suo impegno nel programma TRIL - Training and Research in Italian Laboratories di ICTP (International Centre for Theoretical Physics) con Cuba, in progetti bilaterali finanziati dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) in America centro-meridionale, in accordi di collaborazione prevalentemente destinati agli scambi culturali e alla formazione di nuovi profili professionali e accademici.

Aree polari

L’OGS si è ormai affermato come imprescindibile referente istituzionale per l’operatività, la ricerca e la diplomazia scientifica nel campo delle scienze marine e geofisiche nelle aree polari, contribuendo alla definizione delle strategie e alla creazione di opportunità per l’intero settore dei portatori di interesse sia pubblici che privati.

Le aree polari rappresentano una delle missioni dell’OGS e, per questo settore di ricerca, l’Ente offre competenze multidisciplinari indissolubilmente connesse fra loro che, oltre all’oceanografia fisica, chimica biologica e geologica, ricomprendono la geofisica polare.

L’Istituto ha installato e gestisce in cooperazione con la Dirección Nacional del Antártico (DNA) - Instituto Antártico Argentino (IAA) l’Antarctic Seismographic Argentinian Italian Network (ASAIN), la rete sismologica in Penisola antartica e nella Terra del Fuoco.

L’OGS gestisce, inoltre, la banca mondiale di dati sismici multicanale (Antarctic Seismic Data Library System, SDLS) in collaborazione con l’USGS (United States Geological Survey). Tali competenze contribuiscono nel loro insieme alle ricerche scientifiche polari in sinergia con le altre istituzioni scientifiche italiane nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerca in Antartide (PNRA).

Asia centrale

I paesi dell’Asia Centrale, più specificatamente il Kazakhstan, il Kyrgyzstan, il Tajikistan, il Turkmenistan e l’Uzbekistan sono noti per essere altamente esposti a disastri naturali, in particolare terremoti e frane.

A tale riguardo l’Unione Europea ha iniziato il programma Strengthening Financial Resilience and Accelerating Risk Reduction in Central Asia (SFRARR) in cooperazione con la World Bank e la Global Facility for Disaster Reduction and Recovery (GFDRR). Scopo del programma è il miglioramento della resilienza finanziaria e di una pianificazione economica che tenga conto dei rischi allo scopo di ridurre i rischi connessi ai cambiamenti climatici e ai disastri naturali nella regione.

In questo contesto, l’OGS a seguito dell’esperienza dei suoi ricercatori nelle tematiche specifiche e nell’area geografica di interesse è partner di un progetto commissionato dalla World Bank, che lo vede attore con una serie di partner pubblici e privati nazionali e internazionali, avente lo scopo di stimare il rischio sismico e da alluvione in modo armonizzato e di valutare scenari di impatto delle frane. Tale iniziativa consente all’OGS di mettere in luce la sua multidisciplinarietà e di stabilire una serie di contatti istituzionali in un’area in cui si possono aprire diverse opportunità di ricerca.

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