A seguito del terremoto del Friuli del 6 Maggio 1976 è stato istituito, con la Legge nazionale n. 828 del 1982 il Centro di Ricerche Sismologiche(CRS) ed è stato esteso il monitoraggio sismico in Friuli Venezia Giulia. Successivamente, la legge n. 399 del 30 novembre 1989 ha assegnato al CRS il compito istituzionale di "... svolgere, in autonomia scientifica, […] con specifici progetti, ricerche sulla sismicità e sulla sismogenesi dell'Italia nord-orientale, gestendo e sviluppando inoltre la connessa rete di rilevamento sismico anche per fini di protezione civile".
Il Centro di Ricerche Sismologiche, la cui attività contribuisce alla stima e alla riduzione del rischio sismico, è strutturato in due gruppi di competenza scientifica: Sismologia e Geodesia e Sismologia applicata all’ingegneria.
Tali gruppi svolgono ricerca che spazia dallo studio della sorgente sismica, della distribuzione spaziale e temporale della sismicità, della struttura crostale e delle deformazioni tettoniche, allo sviluppo di metodologie per il monitoraggio della sismicità indotta dalle attività umane, alla stima degli effetti di sito e dell’interazione suolo-struttura , della pericolosità e del rischio legati ad eventi sismici, con particolare riguardo per le analisi in tempo reale o quasi.
Il Centro comprende attualmente più di 60 ricercatori, tecnologi, tecnici, amministrativi, assegnisti di ricerca, titolari di borse di studio e dottorandi distribuiti nelle due sedi di Udine-Cussignacco e Trieste-Borgo Grotta Gigante e Venezia-Mestre.
Il Centro di Ricerche Sismologiche gestisce il Sistema di Monitoraggio terrestre (sismico e geodetico) dell’Italia Nord Orientale (SMINO) con un servizio 24/7 di sorveglianza e rapida distribuzione delle informazioni alle Istituzioni e al pubblico. SMINO è costituito da una rete di 43 sensori sismometrici, una rete di , al 15.3.2022. più di 150 stazioni accelerometriche e 19 stazioni GNSS. Le informazioni sulla localizzazione e la magnitudo degli eventi sismici registrati vengono rese pubbliche attraverso la piattaforma web Real Time Seismology - RTS. Le forme d’onda registrate sono accessibili tramite la banca dati OASIS e l’European Integrated Data Archive e tramite il sito RTS stesso per gli eventi recenti.
Il Centro di Ricerche Sismologiche ha a disposizione un laboratorio mobile (Mobile Lab) per interventi rapidi post evento e gestisce un pool strumentale da utilizzare per l’installazione di reti temporanee.
Gestisce il monitoraggio sismico dello stoccaggio sotterraneo di gas naturale nei siti di Collalto (TV) e Cornegliano Laudense (LO) e il monitoraggio geodetico del movimento franoso a monte dell’abitato di Cazzaso nel comune di Tolmezzo (UD) e lungo la sponda del fiume Livenza presso Brugnera (UD).
All’interno delCentro di Ricerche Sismologiche sono attivi il Centro di taratura sismologico, che è dotato di sistemi elettronici per la verifica e la calibrazione degli apparati di acquisizione sismica anche per conto terzi, e un gruppo di Sviluppo Sensoristica, che è impegnato nello sviluppo di sensori strong motion and ricevitori GNSS cost-effective (o a basso costo).
Gestisce, inoltre, in collaborazione con l’Istituto Antartico Argentino (IAA) nell’ambito dei programmi antartici italiano (PNRA/OGS) e argentino (DNA/IAA), la rete sismometrica ASAIN (Antarctic Seismographic Argentinean Italian Network) installata in un’area che va dal Mare di Scozia, alla penisola Antartica. Inoltre, il CRS, in collaborazione con l'associazione EvK2-CNR, Italia e Nepal Academy of Science and Technology (NAST), gestisce la stazione sismometrica EVN situata in Nepal, alla base del Monte Everest.