TeRABIT

Il progetto TeRABIT ha l’obiettivo di creare un ambiente di calcolo Cloud-HPC ibrido, iper-connesso e distribuito, che offra servizi su misura per soddisfare le diverse esigenze delle comunità di ricerca, aperto al più ampio insieme possibile di utenti. Il tutto mettendo in rete, integrando e aggiornando tre importanti infrastrutture di ricerca digitale, GARR-X, PRACE-Italy e HPC-BD-AI.

L’idea nasce per rispondere alla crescente domanda di servizi di elaborazione e archiviazione ad alta intensità di dati nella ricerca e nell’innovazione. Le comunità di ricerca multidisciplinari hanno, infatti, requisiti diversi e complessi, che necessitano di soluzioni su misura, mentre gli elementi ad alta intensità di calcolo e iper-rete stanno diventando sempre più importanti  per le applicazioni in ogni dominio e su qualsiasi scala, avvicinando più che mai le tecnologie di networking, cloud e computing ad alte prestazioni.

Il progetto è complementare al Centro Nazionale HPC e integrerà elementi di calcolo ad alte prestazioni e ad alto rendimento all’avanguardia in un’innovativa piattaforma distribuita, sfruttando hardware eterogeneo e offrendo un ricco portafoglio di soluzioni informatiche per la ricerca ad alta intensità di dati e applicazioni industriali, dall’edge computing alla connettività e ai flussi di lavoro ai sistemi centrali HPC Exascale. L’ampio portafoglio e una potenza di calcolo nell’ordine dei Petaflops consentiranno a TeRABIT di gestire richieste parallele da tutti i domini scientifici e applicazioni industriali, dove e quando necessario e fungere da corsia preferenziale per prototipi di ricerca innovativa.

Grazie a sostanziali aggiornamenti tecnologici e di capacità e all’estensione geografica dello strato di rete a banda ultralarga, focalizzata sulle regioni meridionali d’Italia, il progetto porterà connettività Terabit-grade e servizi componibili alla ricerca e all’innovazione in tutta Italia. La maggiore copertura geografica colmerà il gap digitale che ancora interessa molte aree del Mezzogiorno e delle isole, rafforzerà gli ecosistemi locali della ricerca e dell’innovazione e ne migliorerà la competitività e l’attrattività per talenti e investimenti.