Biodiversità marina: la vita alle diverse profondità si indaga anche grazie ai satelliti

Le caratteristiche del mare cambiano man mano che si scende in profondità, in termini di temperatura, disponibilità di sostanze nutritive, ma anche di intensità e colore dell'acqua. Questo determina ambienti diversi più o meno adatti alle diverse specie di fitoplancton. In uno studio recente, un gruppo di ricercatori dell’OGS ha integrato misure sperimentali e satellitari in un modello numerico per analizzare come la variabilità della radiazione luminosa contribuisce a selezionare le comunità fitoplanctoniche nel Mar Mediterrraneo.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Progress in Oceanography e sviluppato nell’ambito del programma europeo di osservazione terrestre Copernicus, fornisce una spiegazione dell’interazione tra la luce e il fitoplancton marino, l’insieme, cioè, degli organismi unicellulari che effettuano la fotosintesi. I risultati sono stati ottenuti con un modello numerico del Mar Mediterraneo che ha dimostrato come la variabilità dello spettro della luce contribuisce a creare nicchie ecologiche alle diverse profondità del mare e nelle diverse regioni del Mar Mediterraneo, descrivendo, per la prima volta, e la risposta alle condizioni ambientali dei principali gruppi di fitoplancton nel Mar Mediterraneo. 

Il progetto rientra nelle attività che l’OGS svolge con Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell'Unione europea, dedicato a monitorare il nostro pianeta e il suo ambiente a beneficio di tutti i cittadini europei. Grazie alla nuova generazione di satelliti multispettrali di ASI-ESA e alla loro integrazione nei modelli di Copernicus in futuro potremo avere una migliore fotografia dello stato del mare e di monitorare e capire i cambiamenti che stanno avvenendo negli ecosistemi marini.